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Fare ricerca in ambito antropologico nella scuola primaria

Pubblicato il: 27/09/2010 17:37:00 -


“La storia degli uomini e delle donne e la relazione che essi hanno stabilito in passato con l’ambiente naturale e antropico è l’oggetto di indagine che guida tutto il percorso dei cinque anni”. L’esperienza in una primaria milanese.
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Quest’anno mi è capitato di svolgere un’esperienza interessante. Ho condotto quattro gruppi di ragazzi di quarta nella riflessione e approfondimento di un tema decisivo nell’ambito della ricerca antropologica: quale rapporto si può creare tra gli elementi di un paesaggio e gli insediamenti umani che su quel territorio si sono succeduti e hanno creato la loro storia. Sembra un titolo estremamente difficile e non certo alla portata di ragazzini, ma vorrei raccontare qui il percorso che ho proposto e come lo abbiamo affrontato. Comincerò col dire che lavoro in scuola dove è presente un progetto di lavoro che vede come asse portante proprio il curricolo antropologico. La storia degli uomini e delle donne e la relazione che essi hanno stabilito in passato con l’ambiente naturale e antropico è l’oggetto di indagine che guida tutto il percorso dei cinque anni. Una idea, una concezione, che deriva direttamente dalle riflessioni pedagogiche e filosofiche di Dewey e dall’influenza che esse hanno avuto sulla storia della scuola italiana negli ultimi decenni. Secondo Dewey le proposte non devono essere semplicemente lezioni verbali condotte più o meno bene dagli insegnanti, ma devono prevedere in sé un atteggiamento di scoperta, di ricerca da parte di chi apprende. Non solo, quindi, nozioni e contenuti forniti ad hoc, ma percorsi che spingano i ragazzi a osservare la loro realtà con occhio scientifico, rilevare aspetti essenziali, conoscerla in modo più approfondito attraverso ricerche che siano sostenute e indirizzate da ipotesi.

COME SI È SVOLTO IL LAVORO – LA RICERCA SULLA REGIONE DOVE VIVIAMO: LA LOMBARDIA

Siamo partiti dall’osservazione guidata del territorio dove di solito viviamo: Milano una grande città posta al centro di una grande pianura (img. 1). Abbiamo messo in luce attraverso i racconti di vita dei ragazzi e delle domande gli elementi geografici che ci sembravano più evidenti.

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DOMANDE STIMOLO
1) Perché, secondo voi, Milano è sorta proprio qui?
Osservate la cartina e fate delle IPOTESI. Gli uomini si sono stabiliti qui perché c’è
– molta acqua dolce (fiumi)
– il clima è sufficientemente buono:non fa né troppo caldo, né troppo freddo
– c’è una grande pianura ben protetta dalle montagne
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Una grande città si può sviluppare in un territorio favorevole agli insediamenti umani, deve essere un posto dove si sta comodi, si può coltivare agevolmente, si possono costruire tutti i servizi necessari, gli uomini possono spostarsi rapidamente. Sarà quindi necessario che ci sia l’acqua che serve all’agricoltura, che il clima sia sufficientemente buono e che sia protetto da barriere naturali da invasori o nemici. Abbiamo trovato delle ipotesi che ci sarebbero servite nel nostro lavoro (img. 2). Dall’analisi della nostra città ci siamo spinti alla conoscenza di territori più grandi: la nostra regione, lo spazio geografico dove è situata: la pianura Padana come in un gioco a incastro dove ogni elemento sta dentro a un altro, una matrioska. Per dare delle risposte occorreva avere delle preconoscenze di tipo geografico e storico, per esempio era utile conoscere l’importanza dell’acqua e del fiume sulla vita delle persone, su questo ci eravamo soffermati nell’anno precedente e quindi è stato facile guidarli, molto più difficile, invece, è stato ragionare sul rapporto clima-territorio. È stato necessario un intervento mio, divulgativo, sulle caratteristiche del clima. Abbiamo osservato la cartina fisica utilizzando due schemi (img. 3 e img. 4) che io avevo preparato cercando lì le risposte e tutto questo iniziale lavoro ci ha permesso di stendere un’iniziale mappa che mettesse in evidenza le nostre conoscenze e che ci è servita per formulare delle ipotesi più generali che saremmo poi andate a sviluppare con delle ricerche. Dopo la stesura di questa mappa i ragazzi si sono divisi in gruppi e ognuno di loro ha approfondito un elemento della mappa:
– il fiume
– la flora della regione/la fauna della regione
– le montagne
– la nascita di una grande civiltà: i camuni
– il clima
– le città e le opere dell’uomo
(img. 5, img. 6, img. 7, img. 8)

La scelta di lavorare in gruppo sta anche nella ricerca di metodologie dove i ragazzi siano soggetti attivi, dove ognuno di loro si senta di costruire le proprie conoscenze. Ognuno di loro si è sentito partecipe di un percorso più grande dove poteva portare il proprio contributo e sviluppare il proprio interesse. Dopo aver completato le ricerche i ragazzi si sono di nuovo trovati nel grande gruppo, ogni sottogruppo ha raccontato le nuove conoscenze, con queste si è creata un’altra mappa che poteva essere utilizzata in futuro. Come si può vedere il percorso è stato un viaggio nella nostra regione che ha aggiunto elementi nuovi a conoscenze pregresse utilizzando il metodo della ricerca, cioè del chiedersi: cosa vediamo, perché si presenta così, come gli uomini hanno interagito con l’ambiente, dove questo rapporto si è realizzato. Tutti elementi difficili ai quali i ragazzi non avrebbero saputo rispondere se non fossero partiti dalle loro esperienze e da un rapporto attivo con i contenuti che andavano incontrando (img. 9).

LA RICERCA SU UNA REGIONE CONOSCIUTA ATTRAVERSO UN’ESCURSIONE: LA LIGURIA

I ragazzi sono andati a Scuola Natura, un’esperienza che prevede una settimana di studio e divertimento a Pietra Ligure, piccola località sul mare. Questa uscita ha permesso al gruppo di applicare lo schema di lavoro anche a un’altra realtà molto diversa sia per i suoi elementi geografici che antropici (img. 10). Qui siamo in presenza di un piccolo comune sul mare, contornato da rilievi non molto alti, decisamente scoscesi e senza particolari fiumi. Il clima è decisamente più mite e favorevole. Abbiamo utilizzato lo stesso percorso: racconto, osservazioni, riflessioni, stesura di una mappa, approfondimento, ricerche, rielaborazioni, ulteriore mappa. I ragazzi hanno sviluppato ricerche sulla flora e la fauna del mare e della collina (img. 11), sul mare (img. 12, img. 13, img. 14, img. 15), sui viaggi che gli uomini hanno intrapreso partendo dalla Liguria e sulle tradizioni folcloristiche e culinarie. Confrontare due regioni così diverse è stato molto utile per ragionare sulle differenze del paesaggio e sulle ripercussioni che queste hanno sulla vita delle persone (img. 16).

Lo strumento più utilizzato è stato ovviamente l’atlante, che ha affascinato i bambini come sempre, le nostre ricerche si svolgevano in biblioteca, i ragazzi utilizzavano il sussidiario e anche libri. Io li aiutavo a scegliere i libri e una volta scelto un testo dovevano consultare l’indice per cercare quello che serviva per la loro ricerca. Dopo aver individuato una pagina, dovevano evidenziare, riassumere, qui li aiutavo io, poi arricchivano con disegni e cartine, cosa che facevano con grande piacere e abilità. Ogni volta che ci incontravamo facevamo il punto dei lavori dei sottogruppi per poi continuare come un vero team.

È stata veramente una bella esperienza.

Emma Giuliana Grillo

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